La curia di Milano licenzia come le aziende più aggressive, mettendo in liquidazione le sue società e procedendo a licenziamenti collettivi comunicati un giorno prima delle ferie d'agosto e validi già a settembre.
L'ha fatto in particolare con i dipendenti di due suoi periodici, Il Luce di Varese e il Resegone di Lecco, avvertiti nel pomeriggio di ieri della decisione di liquidare le società che fanno capo ai giornali, non solo riviste locali della curia ma veri e propri settimanali di informazione locale.
Per quanto riguarda il giornale varesino, i tempi sono strettissimi: Il 7 settembre verrà nominato il liquidatore della società che lo gestisce, che entro la fine dello stesso mese procederà ad avviare la chiusura e il licenziamento dei sei giornalisti dei due tecnici e dei due amministrativi ancora al lavoro.
La decisione, già temuta ma non attesa in questa versione così choc, è stata commentata dal responsabile sindacale con una domanda: è lecito che la Curia di Milano licenzi così brutalmente i suoi lavoratori, senza concedere alcuna alternativa o via d'uscita? In questo breve lasso di tempo prima della definitiva chiusura, i giornalisti del luce si appellano perciò alle responsabilità morali del loro strano editore, che di senso morale dovrebbe averne per definizione da vendere. da varese stefania radmanSu Varesenews: E' ufficiale, il Luce chiude(lo so, la notizia ha qualche giorno. Ma riesco a metterla solo ora. E non volevo lasciarla andare)
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