martedì 31 gennaio 2012

Aprile 2008


23/04/2008

MARANTELLI E L'ULIVO DEL NORD. NOI, L'AVEVAMO DETTO...

Adesso lo stanno scoprendo tutti, quel Daniele Marantelli che pare una mosca bianca del PD in mezzo ai leghisti. L'unico che sembra in grado di capirli e parlarci. In verità lui, coi leghisti e in particolare con Maroni, ci parla da sempre e i varesini lo sanno bene. Ora Marantelli sembra l'unico a poter tenere il filo del dialogo dalla parte dell'opposizione, in occasione delle riforme che verranno. Un dialogo che è fondamentale, ma che deve partire da comprensione e consapevolezza.
Oggi, visto che va di moda, l'ho fotografato con Bossi.
Ma questo, lo scrivevo due anni fa...
Maroni e Marantelli, un'amicizia in nome del federalismo
postato da LaRadman alle ore 23/04/2008 00:32 | Permalink commenti (4) / commenti (4) (pop-up)
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23/04/2008

BOSSI, IL CARAVAGGIO E IL DESTINO DI FORMIGONI

Non sapevo fino a pochi minuti fa, che Sgarbi aveva paragonato Bossi al Caravaggio.
Sarà per questo che il senatur è andato questa mattina (quella del 22, a dire il vero) a vedere lo splendido quadro del Caravaggioche da sabato scorso è in uno dei musei-gioiellino della città. Da lì, ha detto delle cose
 che sembravano già di governo, ma che in Italia sono rimbalzate come fossero esplosive




postato da LaRadman alle ore 23/04/2008 00:19 | Permalink commenti commenti (pop-up)
categoria: umberto bossilegavaresevaresenews
16/04/2008

I NUMERI - SU CUI RIFLETTERE - DEL CANDIDATO PERDENTE ALLA PROVINCIA

Le elezioni amministrative a varese erano scontate fin dall'inizio, e così è stato. La provincia di varese resta infatti ancora una volta all'insieme Forza italia, lega e udc
E il presidente della provincia resta leghista: in sostituzione di marco reguzzoni, che è volato alla Camera con il voto dello scorso weekend e la cui candidatura ha provocato proprio queste elezioni anticipate, arriva infatti Dario Galli, che della lega è stato parlamentare fino a poco fa. La lega e i suoi alleati restano in sella grazie alle preferenze di due terzi dei votanti circa: lo spoglio, fin da subito, ha assestato il candidato intorno al 64 per cento: e così è stato.
Meno scontato invece, il risultato del rappresentante del centro sinistra, che ha perso la bellezza di due volte consecutive in dodici mesi, ma con dei numeri che danno da pensare: mario Aspesi, ora candidato del Partito Democratico senza alcun altro apparentamento, ha preso infatti il 26 per cento dei voti. 50 mila voti in più del 2007 anno in cui aveva perso contro Reguzzoni con il 25 per cento dei voti: ma con lui, che rappresentava l'ulivo, c'erano allora tutti i rappresentanti della sinistra arcobaleno.
Solo questo dato dovrebbe far ripensare seriamente ai rapporti tra matematica elettorale e sentimenti dei votanti: tanto quanto il sostanziale menefreghismo nei confronti della lega dura e pura di Max Ferrari, che non è arrivata nemmeno all'1 per cento, o il 2,4% del candidato della Destra che, nella percezione comune, a varese sembrava pesasse molto di più.
Da varese stefania radman
(Radiopopolare, Metro regione, ore 7)
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categoria: legavareseradiopop
16/04/2008

LEGA, PARTITO DEGLI OPERAI E DEGLI IMPRENDITORI

(e anche questo post, lo so, scandalizzerà gli amici. Ma è arrivato il momento di fermarsi a pensare. Davvero)Ha detto molte cose sagge in questi giorni Roberto Maroni, invece di festeggiare: una di esse è che i voti della Lega nelle nostre regioni hanno unito imprenditori e operai, che hanno votato insieme, avendo tutti un fine comune.
Non è una assurdità, io lo vedo entrando nelle aziende per lavoro: la percezione che molte delle cose che chiedono gli imprenditori sia anche quello che desiderano i lavoratori in me sta diventando sempre più concreta.
Una percezione che ribalta lo stereotipo veicolato dai sindacati anni 70, lavoratore contro padrone, e che è esistente ancora forse solo nelle grandi aziende metalmeccaniche. Ma solo forse.
E questo saper sentire che la gente che lavora è diventata così è forse una delle componenti che ha premiato un movimento che gli illusi di Roma credevano stracotto, e che ha saputo avvalersi - robadamatti - della debacle della sinistra arcobaleno, occupando un po' degli spazi che loro hanno perso in Emilia, tra i lavoratori.
Mi sa che per la sinistra è arrivato davvero il momento di guardare in faccia l'Italia, che gli piaccia o no. Magari, cercando di capirla scopre che è meno peggio di quello che superbamente teme.
 
postato da LaRadman alle ore 16/04/2008 01:23 | Permalink commenti (2) / commenti (2) (pop-up)
categoria: maroniconsiderazioni senza patriaradmannews
16/04/2008

DOPO LO TSUNAMI

Non ce la faccio, a essere depressa dopo i risultati delle elezioni, anche se dovrei.
Nelle cose che riguardano la politica, il rapporto civile con gli altri, mi piace la democrazia ma anche la chiarezza nelle decisioni: due cose che stanno in un equilibrio molto delicato, come spiega uno che ho studiato volentieri. Per 15 anni, l'ultima parte, la possibilità di decidere per davvero è mancata completamente.
Il risultato di domenica e lunedì invece, senza dubbio, è stato chiaro, per la prima volta in 15 anni. Governeranno pdl e lega, senza orpelli e retaggi. Le frange senza vocazione di Governo sono state letteralmente spazzate via: e gli elettori non hanno solo fatto sparire dal Parlamento la Sinistra Arcobaleno, ma anche la Santanchè e Storace.
A restare sono in 5, 4 dei quali d'accordo tra di loro: Pd con l'Italia dei Valori, Pdl con la Lega. Solo l'Udc resta solo. Tutto un altro modo di rapportarsi in parlamento, più nessuna impasse, decisioni vere, su cui l'elettorato è chiamato a decidere, senza più l'alibi di lottare contro fantasmi del passato.
Io ci spero, o almeno sto a vedere: ero davvero stufa di situazioni in cui nessuna decisione era valida o comune all'Italia. E non mi spiace che per arrivare a questo abbia vinto la coalizione che non ho votato: che è chiamata, come ha dato il passo nella costruzione del bipolarismo in questa tornata elettorata, a segnare un nuovo modo, più civile, di fare opposizione.
Perchè questa è la democrazia: quella che non ha paura delle decisioni della maggioranza, quella che spera che il popolo costituisca il potere senza vedere mostri dietro i retaggi del passato, quella che solo così può cominciare davvero a costruire.
(e lo so, che con questo post lascerò interdette parecchie persone che mi conoscono. Di questi tempi va così...)

postato da LaRadman alle ore 16/04/2008 01:06 | Permalink commenti (1) / commenti (1) (pop-up)
categoria: legaconsiderazioni senza patriaradmannews
02/04/2008

MORIRE, AD OTTANTANNI, DI AMORE MALATO

Morire ad 80 anni per le botte del tuo compagno sembra una notizia inverosimile.
Morire ad ottant'anni di morte violenta e svelare un'età che tutti i vicini nemmeno sognavano di pensare, per la cura di sé e l'aspetto giovanile che aveva, sembra addirittura una beffa: ma è quello che è successo a Alda Tonali, 79 anni, morta per i pugni ricevuti dal suo compagno Diego Cangemi, di 61 anni.
Era geloso, l'uomo, con cui lei stava da circa sei mesi dopo tanti anni di vedovanza da sola, malgrado quel bell'aspetto che la rendeva ancora così giovane. E l'ha picchiata, dopo avere dormito con lei, di prima mattina proprio per quella gelosia. E' stato lui poi ad avvertire la portinaia di quel palazzo signorile di semicentro che "l'alda era caduta e forse si era fatta male", chiedendole di andare a vedere. La portinaia, poco convinta, ha chiamato il 118. E quello che hanno visto i sanitari ha permesso di ricostruire tutta la storia di botte che ha portato in fin di vita all'ospedale la donna, uccisa dalla sua nuova vita, che avrebbe dovuto essere rosa.
Da varese stefania radman
postato da LaRadman alle ore 02/04/2008 16:59 | Permalink commenti (3) / commenti (3) (pop-up)
categoria: vareseradiopop

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