Ieri sera sono andata a vedere "Scemo di Guerra" che Ascanio Celestini ha presentato per la prima volta a Varese. Ci ho trascinato mio figlio, con intenti educativi ma tante paure di essere mandata a ranare, considerati la sufficienza e l'ipod nelle orecchie che inizialmente esibiva. Lui, a teatro, c'era andato a vedere i Fichi d'India, o Baz: non del "teatro innovativo". Ma mi preoccupavo inutilmente, perchè le cose belle e semplici piacciono a tutti: e così mio figlio si è divertito moltissimo, e le sue risate e l'entusiasmo con cui mi ha raccontato, dopo, quel che gli era piaciuto hanno influenzato anche la mia recensione. su Varesenews."A volte per ascoltare una favola bastano quattro assi sgarrupate e tre neon. E a volte per ascoltare la storia d'Italia bastano le parole di unragazzino di otto, quasi nove anni che il giorno della Liberazione («oppure "il giorno che sono arrivati gli americani", come dicono i romani») lo vede dal punto di vista di una cipolla che quasi l'ammazza e di una carovana di persone che sembra presa pari pari da un brano di Collodi, o un film di Monicelli". (continua)
La poltrona di presidente della Provincia di Varese ha ora due candidati ufficiali: uno per la Lega - l'ex sindaco di Tradate ed ex deputato Dario Galli - e uno per il Pd: Mario Aspesi, sindaco di Ferno presidente dell'unione dei sindaci di Malpensa e ex direttore generale di Autogrill Europa, che si ricandida dopo essere stato battuto dal dimissionario Marco Reguzzoni 10 mesi fa. Aspesi corre con il Partito Democratico da solo: Italia dei Valori probabilmente si alleerà con lui quello che farà la Sinistra Arcobaleno ancora non è certo. ma anche per il candidato designato da bossi per la Lega niente è scontato: AN e Forza Italia hanno comunicato nella giornata di ieri che si presenteranno insieme anche alle provinciali nella nuova formazione del partito delle libertà: una decisione che non dà per scontato che, visto che l'ex presidente leghista della provincia Marco Reguzzoni ha mandato tutti ad elezioni anticipate per volare a Roma dopo solo dieci mesi, sia di nuovo un leghista a fare il candidato per tutto il polo. (da Varese Stefania Radman - MetroRegione delle sette di domani mattina)
Martedì 12 febbraio 2008 Alle 21.00 Al Teatrino di via Sacco a Varese(Un bel teatro in corte, di fronte alla palazzina della cultura) Luca deBiasepresenterà il suo Libro L'ECONOMIA DELLA FELICITA'Edito da Feltrinelli Luca DeBiase, responsabile di Nova24, l'inserto del Sole 24ore dedicato all'innovazione e alla tecnologia è anche un frequentatore del web 2.0 da tempo: chi conosce la rete conosce anche il suo blog, uno dei primi che ha creato una vera comunità di riflessioni sulla rete.
Spero davvero che la Varese digitale - e quella che riflette sulla nuova comunicazione - sappia accoglierlo come merita: io ci sarò, ovviamente.
A Varese il 13 e il 14 aprile ci sarà una doppia tornata elettorale. A deciderlo, le inaspettate dimissioni del presidente della provincia Marco Reguzzoni, rieletto alla carica provinciale solo sei mesi fa. Reguzzoni, genero di Francesco Speroni e pupillo di Bossi, è presidente della provincia al suo secondo mandato dal maggio scorso e ha accettato la candidatura tra le file della Lega, con cui ha fatto la carriera politica finora, "per portare a Roma la questione Malpensa". Questa sua decisione, non inaspettata ma certamente troppo "a botta calda" per risultare scontata, si porta però dietro come conseguenza anche le elezioni provinciali, a pochi mesi dall'insediamento del nuovo consiglio. Il 13 e 14 aprile prossimi perciò i varesini saranno chiamati a votare due volte: e questa volta, se sulla scheda c'è scritto Reguzzoni, si tratterà delle elezioni politiche. "Da Varese Stefania Radman"
Memoria e ricordo in questa nazione a più di sessant'anni di distanza dalla fine della seconda guerra mondiale sono ancora tra le parole più difficili da pronunciare. A provarlo, le vicende che hanno sospeso l'incontro a cui era stato invitato a partecipare per illustrare il giorno del ricordo l'ex senatore di AN Piero Pellicini, in un istituto tecnico di Luino. La competenza di Pellicini – Luinese, nessun parente giuliano dalmata – sull'argomento gli derivava dal fatto che era stato lui a presentare all'epoca la proposta di legge, poi approvata, che istituiva questa giornata: e chissà come mai, francamente, fu proprio lui a presentarla. Contro la sua partecipazione 14 professori hanno firmato un appello che spiegava come «Il senatore non sia adatto a parlare del Giorno del ricordo perchè rappresentante di un partito che viene storicamente dal fascismo». Un appello che ha fermato quell'incontro. Ma che cos'è la giornata del ricordo, e chi ne può parlare? è un ricordo vero o gonfiato? una punizione di fascisti o un esodo di connazionali? a dire il vero, il timore è che questo non importi più di tanto. ora c'è solo da votare, e in questo momento l'unica cosa che si sa è che pellicini era un ex senatore, tra poco ci sono le elezioni e c'è da scommetterci che tutto questo bailamme lo riportera tra i candidati. Il che significa che, almeno a lui, la giornata del ricordo è servita a qualcosa. da Varese Stefania Radman
(Coraggiosi: sembra che lo manderanno in onda per davvero domattina alle 7 e 05... anche se, ovviamente, io da figlia di profugo giuliano non posso che avere una posizione critica - a dire il vero nei confronti di tutti gli italiani, sulle "dimenticanze" e sulle continue strumentalizzazioni di una storia che non è certo quella della deportazione ebrea, ma non è nemmeno una roba da niente)
Stavano giusto abbassandola un po' sta benedetta montagna di rifiuti della discordia, e ora arriva un'altra di quelle tegolate che rimettono in gioco tutta la diplomazia internazionale tra Italia e Svizzera. oggetto della questione, una discarica di rifiuti - una vera e propria "montagnetta" come quella che i milanesi ben conoscono - che i ticinesi hanno realizzato giusto a ridosso del confine italiano. Una discarica in territorio svizzero, dunque, i cui miasmi però "espatriano" nella vicina Gaggiolo, il paese di parte italiana. Il suo ridimensionamento era stato oggetto di un vero e proprio piccolo summit tra autorità italiane e svizzere, e il risultato è stato che i ticinesi avevano solennemente promesso almeno di abbassare la collinetta, riducendone l'entità e non ostacolando per lo meno la luce del sole agli abitanti del paesino italiano. ora però, da parte dei carabinieri del nucleo tutela ambiente di Milano, arriva l'altro stop alla diplomazia: i militari infatti stanno indagando, su ordine della procura di Varese, sulla presenza di amianto nella discarica di Stabio per accertare se sia vero il contenuto dei due esposti presentati alla magistratura della associazione ambientalista Aidaa. Secondo quest’ultima infatti, sarebbero presenti, nella discarica, migliaia di metri cubi di eternit e resti di lavorazioni contenenti amianto, cosa che ipotizzerebbe i reati di ‘disastro ambientale’ e ‘inquinamento di sottosuolo’. Un procedimento che pone anche problemi di diritto internazionale ma che per ora viene interpretato dai magistrati varesini come un semplice atto dovuto per accertare se vi siano o meno rischi per la salute pubblica. da Varese, stefania radman (Metro Regione, radio popolare, ore 7 e 05)
Ho scritto questo articolo alcuni giorni fa, lo metto qui dopo avere ricevuto la telefonata di due colleghi che volevano conoscere anche loro l'intervistato. E avere ricevuto un po' di commenti e email che mi chiedevano ragguagli. L'idea di Francesco Rizzi - pilota Alitalia e appassionato costruttore di aerei in proprio, prima ancora che imprenditore aeronautico - di realizzare aerei d'epoca con tecnologia moderna e di commercializzarli in America dove avere un aereo da turismo, magari costruito da sè con un kit, è cosa molto più usuale di quanto noi immaginiamo, è proprio piaciuta. E' vera, esiste, è da grandi appassionati ed è nata a Gallarate. L'articolo su Varesenews
Non mi è mai capitato di scrivere così tanto in cosi poco tempo sulla questione Alitalia - Malpensa. Più che altro, perchè di solito di questo a Varesenews si occupa Tommaso Guidotti, che lavora proprio su Malpensa. Ma tra ieri e oggi (a dire il vero tra l'altroieri e ieri, considerato che sto scrivendo all'una di notte) di pezzi ne ho scritti ben tre, e un quarto arriverà fra pochi giorni. La faccenda è quella della cessione degli slot Alitalia, cioè dei diritti sugli "spazi di volo" che Alitalia ha su Malpensa. Alitalia ne aveva tanti e ne ha appena dismessi 200, dopo una giornata di tira-e-molla, con una decisione per motli considerata a sorpresa. Un contentino a Air One, che è ricorsa al tar contro la vendita della compagnia a air France? Un "muoia sansone con tutti i filistei" del vettore? O una boccata d'aria fresca - che ancora però nessuno percepisce - a Malpensa, che oramai non era più nè carne ne pesce, nè hub nè aeroporto frequentato, bloccato dalle indecisioni sul da farsi?. Boh. Io intanto, scrivo quel che vedo e sento. Numeri Alitalia, Bonomi li aveva previsti Alitalia: «Abbiamo lasciato gli slot di Malpensa» Air One: «Prendiamo noi gli slot che ha lasciato Alitalia»
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