lunedì 30 gennaio 2012

Febbraio 2007


27/02/2007

ANNI DI ONORATA CARRIERA...

...E poi vengo tartassata di telefonate per aver scritto un articolo da inviata in un gregge!
Ma la storia era troppo bella e buffa. In realtà, stavo andando a seguire la presentazione di un serissimo laboratorio di studio dell'RFiD, quando ho avuto un contattempo imprevisto... mi sono ritrovata in coda...e a bloccare il traffico era un gregge di pecore, in transito in una delle vie di accesso più grandi di varese, a pochi passi dall'uscita dell'autostrada.
Ero pronta a qualsiasi coda ma non a quella: e non ho resistito a filmare e fotografare l'avvenimento...
(Del resto ormai lo sanno tutti che a Varesenews sono la responsabile dell'economia, con delega alle stronzate)

AGGIORNAMENTO: Non ho parlato con il pastore, però mi sono fatta dire da dove venivano le pecore. Che erano almeno settecento. E poi altre piccole piacevolezze,  e persino che le pecore fanno la transumanza in camion col gps.
(Che bel lavoro che faccio...)


postato da LaRadman alle ore 27/02/2007 21:21 | Permalink commenti (5) / commenti (5) (pop-up)
categoria: varesenews
26/02/2007

SINDACO, UN SORRISO!

Istantanee del Carnevale Bosino. Lo scatto un secondo prima che il sindaco di Varese, Attilio Fontana, mi tirasse la caramelle di zucchero...
(Quelle a pallini, praticamente proiettili. Una gentilezza o una ritorsione per averlo beccato così? ;-))


postato da LaRadman alle ore 26/02/2007 07:51 | Permalink commenti (1) / commenti (1) (pop-up)
categoria: istantaneevaresevaresenews
24/02/2007

TRANQUILLI, LE SCHEDE NON SE LE SONO MANGIATE I TOPI

Tutta quella camurrìa sulle schede elettorali da buttare al tribunale di Legnano è finita. Le schede sono leggibili, stanno per partire per roma. Così passiamo all'ennesimo riconteggio...
L'articolo su Varesenews
(appena posso anche il pdf di Repubblica Milano di oggi)
postato da LaRadman alle ore 24/02/2007 11:56 | Permalink commenti commenti (pop-up)
categoria:
23/02/2007

RIMANDATA GITA ECOLOGICA CAUSA BLOCCO DEL TRAFFICO

Non è uno scherzo, succede in Valcuvia.
(tengo il posto per il pdf da Repubblica Milano)
postato da LaRadman alle ore 23/02/2007 09:00 | Permalink commenti commenti (pop-up)
categoria: inquinamentorepubblica
22/02/2007

E' SUCCESSO UN'ALTRA VOLTA

E' caduto il Governo Prodi.
Nel '98 è stato uno choc. Adesso incomincio solo ad essere un po' stufa. Ieri alla ricerca di un articolo mi sono trovata a rileggere la mia intervista a Beppe Grillo di un anno fa, e mi è venuta tristezza. Comincio a pensare che la sinistra italiana non si trovi a suo agio al governo. C'è da riflettere, su questa cosa.
(Sento l'Amaca di Serra alla rassegna stampa di RadioPopolare, e sono d'accordo con lui. Durezza compresa)

Piccola riflessione in aggiunta: il modo con cui il Governo è andato sotto è emblematico, fatto da 5 icone di tutta la politica italiana (Rossi e Turigliatto da una parte, Cossiga, Andreotti e Pininfarina dall'altra).
Le "anime belle" della sinistra che si mettono di traverso non votando cose che "fanno schifo", tanto nemmeno pensano che il loro atteggiamento causerà qualcosa di speciale, tranne che tenere la loro coscienza bella sgombra.
E invece quel non voto spalancherà le porte ai poteri forti, al Vaticano, alla furbizia politica di quel Kossiga che da giovane scrivevano con la Kappa. A quelli che sanno fare i conti e sanno come far cadere la gente con un dito.  Eccola qui, la differenza tra una politica di governo e quella delle pur legittime proteste degli adolescenti.

postato da LaRadman alle ore 22/02/2007 07:15 | Permalink commenti commenti (pop-up)
categoria: beppe grilloconsiderazioni senza patria
18/02/2007

LE ISTANTANEE DEL TERZO MILLENIO

Mi piace fermare in una foto i particolari strani che vedo.
I nuovi cellulari mi hanno aperto un mondo.
Flickr me lo mette on line.
Così finisce che farò la giapponese: e comincio da qui.
Ieri sera sono stata a Brescia, una vera sorpresa.

postato da LaRadman alle ore 18/02/2007 21:32 | Permalink commenti (3) / commenti (3) (pop-up)
categoria: istantanee
14/02/2007

VADA PER GLI ISLAMICI, PURCHÈ PREGHINO IN ITALIANO...

Non ridete: a Gallarate l'accordo tra Amministrazione comunale e comunità islamica per il loro luogo di culto è stato preso così, a salvaguardia della libertà di culto ma anche della sicurezza.
Ed è anche un accordo pilota, uno dei primi in Italia.
Perciò, accontentatevi..
(MetroRegione, Radiopopolare, ore 19.05)

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Sembra risolto, almeno per il momento, il lungo braccio di ferro tra il sindaco e la comunità islamica di Gallarate: il comune concederà per sei mesi l'uso del loro vecchio centro per il culto, che fino ad ora avevano negato perché non confacente all’uso che gli islamici ne volevano fare, e nel frattempo loro cercheranno una nuova soluzione per il loro luogo di preghiera, oggetto di tira e molla con l’amministrazione da anni, da quando hanno messo loro i sigilli.
Accordo raggiunto ad un'unica condizione: che preghino in Italiano. E’ questo il punto che il sindaco Mucci ha voluto per dire sì alla firma dell’accordo fortemente voluto dal prefetto di Varese. I motivi sono di sicurezza, a quanto sembra: in italiano è meno probabile  evidentemente dare indicazioni di rivolta in codice.
Una norma magari curiosa, ma da capire: in fondo, quello di Gallarate è uno dei primi accordi in Italia del genere, un caso pilota a livello nazionale.
Da Varese
Stefania radman
postato da LaRadman alle ore 14/02/2007 17:31 | Permalink commenti (4) / commenti (4) (pop-up)
categoria:
13/02/2007

ERA ORA! (E' TORNATO LO SVARIONE)

E' di gran lunga il principale motivo per cui la gente capita per caso nel mio blog: alla faccia della Lega, dell'inquinamento europeo e dei cineasti italiani.
Tutti lì, per mesi a cercare di capire se era finalmente disponibile on line la seconda puntata dello Svarione degli Anelli, la favolosa parodia del "Signore degli anelli"  fatta da un gruppo di brillanti universitari di Cavaria.
Finalmente "I due porri", questa benedetta seconda puntata, è uscito. Più bello che pria, più divertente, più costruito, tant'è che ora ha sigla originale e titoli di coda come un film vero.
(e io ho avuto l'onore di vedere qualche giorno fa, l'anteprima in una serata davvero esclusiva...:-))
L'articolo su Varesenews

Il trailer da Youtube
postato da LaRadman alle ore 13/02/2007 11:55 | Permalink commenti commenti (pop-up)
categoria: varesenewssvarione degli anelli
12/02/2007

DATEMI CONFORTO MORALE...

Ho letto Luca Conti e a me e al mio amico Alessandro c'è punta vaghezza di fare un likemind a Varese, nello stesso giorno e nella stessa ora in cui sono organizzati i prossimi in tutto il mondo, cioè venerdì 16 dalle 8 alle 9 di mattina: colazione tra gente che legge i blog e poi tutti al lavoro.
Ce l'avremmo pure, un posto fighissimo da proporre: l'Art Hotel, in pieno centro, che fa le colazioni aperte a tutti...
Certo che però che fare una cosa del genere a Varese possa essere un po' "hard" e temo che ci ritroveremmo noi due: dai, diteci qualcosa. Diteci se qui un'iniziativa del genere è una scemenza o no...


postato da LaRadman alle ore 12/02/2007 16:14 | Permalink commenti (3) / commenti (3) (pop-up)
categoria: considerazioni senza patria
11/02/2007

UN PICCOLO GRANDE GIORNO, PER ME (E PERDONATE LA LENZUOLATA)

Leggo le parole di Napolitano nel giorno del ricordo e finalmente tiro, dopo 42 anni, un sospiro di sollievo, e ringrazio lui e Dio che le abbia dette, da presidente della Repubblica e perciò di tutti gli italiani, un uomo che ha militato nel Partito Comunista.
Io, donna cattolica che vota a sinistra, ho sempre vissuto con lacerazione e imbarazzo il cocciuto silenzio sulle vicende dei profughi giuliano-dalmati: perchè sono figlia di uno di loro, che nel 1947 adolescente ha dovuto venire via da Fiume (importante città portuale che ora si chiama Rijeka, austroungarica di storia e italiana di lingua) a causa delle decisioni prese dai governi coinvolti alla fine della seconda guerra mondiale.
L'accordo di allora prevedeva, a dire il vero, una scelta: rimanere nelle proprie terre, che sarebbero però diventate politicamente una dittatura comunista slava, oppure andarsene in un'altra parte d'Italia.
E la maggior parte degli italiani di là, vissuta in una delle terre più aperte e liberali d'Europa (grazie all'Impero Austro Ungarico più che al regime ventennale d'Italia, che loro guardavano al'incirca come un'operetta) ha ovviamente scelto per la democrazia, pur rinunciando alle tante cose - e magari ai parenti - che lasciava là: innanzitutto una tradizione e una cultura irripetibili.
Il risultato fu una dimenticanza totale dello Stato che aveva firmato quel patto e alla cui nazionalità quelle persone appartenevano (mio padre, nato nel 1930, ha sempre avuto passaporto italiano, ed è sempre stato trattato come uno straniero) che ammassò trecentocinquantamila italiani d'Istria e Dalmazia per qualche mese in campi profughi e poi disse loro "arrangiatevi".
La sfortuna di queste persone
 fu che erano davvero gente brillante, e si ricostruirono senza bisogno dell'approvazione altrui una vita tra i “regnicoli” (cioè gli italiani della penisola, che per loro avevano come storia il regno d'Italia e non l'Impero Austrungarico): dove trovate nomi strani, magari un po' slavi, nella cultura e nella creatività italiana sappiate che c'è un profugo giuliano, o un loro figlio. Senza necessariamente scomodare il solito Ottavio Missoni, “sindaco” esule di Zara, solo uno – ma emblematico - dei tantissimi.
L'imbarazzo mio, che la vita degli istriani d'Italia non l'avevo mai vissuta se non nelle nostalgie del padre, è soprattutto politico: perchè per tanti anni, soprattutto negli anni 70 e 80, quando mi chiedevano il motivo del mio nome “poco italiano” e io rispondevo di essere figlia di un profugo giuliano, c'era quasi sempre un momento di gelo.  Infatti nell'immaginario di chi faceva le assemblee studentesche al liceo dove andavo, o in quello delle persone che incontravo in posti anche solo vagamente di sinistra per cui cercavo di simpatizzare io ero, per quel solo motivo, da sospettare come possibile “fascista” o almeno almeno figlia di un fascista.
Per loro chi non aveva scelto la dittatura jugoslava di Tito (e sai che affare si era perso...) non poteva che essere uno che “aveva sbagliato”, uno che lì non poteva stare. Così si ragionava. Ed era inutile spiegare che valori democratici, laici, liberali e libertari avessi, prevalentemente ereditati proprio da mio padre.
Che poi la maggior parte dei profughi giuliani finisse per votare a destra, magari addirittura Msi (cosa peraltro meno praticata tra i profughi di quel che si pensi), io lo trovavo quasi ragionevole: per anni fu l'unico partito a tentare di prendere in considerazione le loro esigenze, magari per motivi dannunziani o solo per fomentare un peraltro comprensibile risentimento.
E io vissi sempre questa cosa come una dolorosa stupidità da parte degli altri partiti più “democratici”, che ignoravano testardamente un problema che esisteva ed era italiano e che vedeva persone di tutte le opinioni politiche dover fare riferimento solo ai parlamentari di Almirante.
E' da qui che ho cominciato a provare fastidio per ogni forma di ideologia che passava sopra alla mia vita e ai miei pensieri, in forza di una stupida ed offensiva categorizzazione. Ed è da qui che ho sviluppato anticorpi bipartisan, diffidando in egual modo della destra e della sinistra, quando facevano proclami che passavano sopra la testa delle persone.
Non ho mai perso il mio senso civico, che peraltro mi è stato tramandato da mio padre e dalla sua robusta tradizione austroungarica sull'argomento. Ma da allora valuto innanzitutto il grado di conoscenza  e di profondità dell'analisi di chi fa le proposte politiche, scegliendo poi quella che più si addice al mio kit di valori.
Alla fine, ho scelto sempre di votare formazioni che in maniera diversa facevano parte del centro sinistra. Ma in nome di questo credo di essermi meritata anche la stima e la fiducia di chi opera a destra: perchè se c'è una persona perbene, che da politico pensa qualcosa di efficace per i suoi cittadini, da qualunque parte arrivi a me piace, e non rinuncio a dirlo. Come non rinuncio a incazzarmi quando vedo della stupida e ignorante ideologia, da qualunque parte arrivi.
E ancora ora ne vedo troppa dalla parte che voto.
«La storia va ricostruita nel suo complesso, senza dimenticare gli eccidi fascisti nei villaggi balcanici», dice, nello stesso giorno del lucido discorso di Napolitano – che per la cronaca ha un'età sufficiente per ricordare le cose, e non per interpretarle storicamente -  il senatore Prc Russo Spena, con una affermazione tanto tuttologica da non dire niente e nello stesso tempo abbastanza ideologica da farmi stare ancora male.
Mi auguro però che il senatore non abbia confuso i Balcani con l'Adriatico, mettendo in uno stesso calderone il discorso tragico degli odi razziali che hanno infarcito la seconda guerra mondiale e di cui si parla da 60 anni,  con un dramma tutto nostro, quello dell'esodo di un numero di italiani pari a quello di molte delle nostre province, ignorato dal suo Paese per una generazione intera solo perchè chi ha deciso per loro si vergognava di ciò che aveva loro imposto. Perchè capisca e ricordi, consiglio a lui, e a tutti,l'articolo di Claudio Magris - che, guarda un po', è di quelle terre.

(Per la cronaca: le Foibe, sono esistite. A sentire mio padre, succedeva come in Argentina: a un certo punto uno spariva. E dopo un po' tra la gente si veniva a sapere che quello lì “Era stato infoibato”. Se lo dicevano, tra loro, in italiano: perchè lì c'erano degli italiani, di lingua italiana, che la Storia ha cancellato tracciando una bella croce su quella cartina che avrebbe rimesso a posto gli equilibri internazionali alla fine della seconda guerra mondiale, in attesa di vivere decenni di guerra fredda)


postato da LaRadman alle ore 11/02/2007 11:58 | Permalink commenti (7) / commenti (7) (pop-up)
categoria: ricordifoibeconsiderazioni senza patrianapolitanogiuliano dalmati

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